SHINTŌ MUSŌ RYŪ

La storia in breve

Lo Shinto (pronunciato anche Shindo) Muso Ryu Jodo fu fondato intorno al 1605. Il fondatore, Muso Gonnosuke Katsukichi, era un guerriero diplomatosi nel Tenshinsho-den Katori Shinto Ryu fondato da Iizasa Choisai Ienao e nel Kashima Jikishinkage Ryu fondato da Matsumoto Bizen no Kami.

Secondo la leggenda, Gonnosuke si recò ad Edo, l’attuale Tokyo, all’inizio del periodo Keicho (1596-1614). Lì incrociò la spada con molti spadaccini famosi, senza mai essere sconfitto. Un giorno tuttavia combatté con Miyamoto Musashi, forse il più famoso guerriero della storia giapponese. Gonnosuke si rese conto di aver trovato la sua sconfitta quando capì di non poter sfuggire alla tecnica jujidome di Musashi, che consiste nel bloccare l’arma dell’avversario con una parata a forma di croce usando entrambe le spade del samurai (dai-sho, lunga e corta). Successivamente, Gonnosuke viaggiò attraverso il paese nella pratica nota come Musha Shugyo (austerità del guerriero), determinato a diventare così forte da battere il jujidome di Musashi. Si fermò nella prefettura di Fukuoka, sull’isola di Kyushu, e si confinò per 37 giorni nel santuario Kamado sul monte Homan.

Una notte ebbe un sogno nel quale un divino messaggero lo ispirò a escogitare una nuova arma. Si trattava di un semplice bastone più lungo di circa 30 cm rispetto alla spada giapponese tipica: era nato il jo.

Gonnosuke elaborò per il suo bastone un insieme di tecniche basandosi sulle sue precedenti esperienze con armi più antiche. Incorporò nello stile i colpi di punta della lancia (yari), le spazzate dell’alabarda (naginata), i colpi di taglio del bastone lungo (bo) e della spada (tachi).

La leggenda dice che Gonnosuke tornò a confrontarsi nuovamente con Musashi, infliggendogli l’unica sconfitta della sua carriera. La crescente reputazione di Gonnosuke attirò l’attenzione dei capi del feudo Kuroda di Fukuoka, che gli proposero di istruire i loro guerrieri nel jojutsu. All’interno dei territori del clan, l’arte fu conservata gelosamente per oltre due secoli come una tradizione segreta e esclusiva.

Dopo la Restaurazione Meiji, nel 1872, fu concesso il permesso di insegnare il jojutsu al di fuori del feudo. Nei primi anni del 1900, l’arte fu insegnata a Tokyo, tra gli altri anche a Nakayama Hakudo, un famosissimo maestro di Kendo e Iaido. Shimizu Takaji, maestro caposcuola della 25° generazione, giunse a Tokyo nel 1927 e iniziò a istruire il Dipartimento di Polizia Metropolitana, il Gruppo di Ricerca sul Kobudo del Kodokan, nonché altri gruppi in varie regioni, compresi i Boy Scouts Nautici. Nel 1940 il ryumei (nome del ryu) fu ufficialmente trasformato da jojutsu a jodo.

Shimizu Shihan morì nel 1978, al termine di una vita dedicata alla promozione dell’arte, coronata da un grande successo. Infatti, oggi il Jodo è praticato in tutto il mondo, in conseguenza da un lato della diffusione negli ambienti del Kendo della sua versione ridotta e ‘standardizzata’, detta “Jodo Seitei Gata”, e dall’altro dell’istituzione di federazioni internazionali che mantengono un approccio tradizionale, tra cui spicca la International Jodo Federation (IJF), fondata da Donn F. Draeger Sensei con l’aiuto di Shimizu Shihan.



Cenni sulla struttura della pratica

La pratica dello Shinto Muso Ryu si centra sul jojutsu, la scherma con il jo contro un avversario armato di odachi (spada lunga), kodachi (spada corta) oppure nito (entrambe le spade). Il curriculum consta di 64 kata raggruppati in sette serie, più due tokushu waza (tecniche speciali fuori curriculum) e cinque hiden (tecniche segrete). Queste ultime sono note soltanto ai menkyo-kaiden, i praticanti con la più alta certificazione, incaricati della trasmissione del ryu.

In aggiunta a questo ricco programma di studio, la scuola prevede le cosiddette fuzoku bugei (arti associate, che si sono affiancate al jojutsu nel periodo feudale a Fukuoka). Due di queste vengono introdotte relativamente presto nel percorso d’istruzione: l’Uchida Ryu Tanjojutsu, una scherma con il tanjo (bastone corto) contro un avversario armato di odachi, che si costituisce attraverso12 kata, e lo Shinto Ryu Kenjutsu, ossia la scherma con l’odachi o il kodachi contro un avversario armato di odachi o nito, anch’essa fondata su12 kata.

Inoltre, i praticanti più avanzati (solitamente non prima della ricezione dell’Okuiri-sho, la prima certificazione tradizionale) possono essere introdotti a altre tre arti: l’Isshin Ryu Kusarigamajutsu, una scherma con un massiccio kusarigama (falcetto con catena) contro un avversario armato di odachi o yari (30 kata in tre serie), l’Ikkaku Ryu Juttejutsu, una scherma con il jutte (manganello d’acciaio) e il tessen (ventaglio di ferro) contro un avversario armato di odachi (24 kata in due serie), e infine l’Ittatsu Ryu Hojojutsu, ossia l’arte del legare un avversario già sottomesso (25 kata in 3 serie).



La scuola in Europa e in Italia

La Federazione Europea di Jodo (FEJ/EJF), fondata nel 1983 da Pascal Krieger, promuove la pratica dello Shinto Muso Ryu Jodo in tutta Europa. Krieger Sensei è stato allievo diretto di Shimizu Shihan dal 1969 al 1976 a Tokyo, ricevendo il go-mokuroku (penultima certificazione del ryu), e ha beneficiato dell’insegnamento di Kaminoda Tsunemori Sensei, menkyo-kaiden, e Donn F. Draeger Sensei, go-mokuroku fino agli anni ottanta. Dal 1994 è stato allievo di Nishioka Tsuneo Shihan, menkyo-kaiden, all’epoca il più anziano allievo vivente e attivo di Shimizu Sensei, ricevendo da lui il menkyo-kaiden. Su incarico di Nishioka Shihan, Krieger Sensei ha assunto la funzione di shihan del ramo europeo del Seiryukai, la branca dello Shinto Muso Ryu Shimizu-ha fondata da Nishioka stesso.

La prima introduzione dello Shinto Muso Ryu Jodo della scuola Seiryukai in Italia risale al 1998, quando si forma il primo gruppo di pratica regolare a Milano, guidato da Lorenzo Trainelli (attualmente go-mokuroku), allievo di Krieger Shihan dal 1992. Attualmente sono attivi otto dojo in varie città, sotto la supervisione di Lorenzo Trainelli e degli esperti Maria Rosa Valluzzi e Daniele Romanazzi, entrambi sho-mokuroku (seconda certificazione del ryu).
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